Sono state approvate dalla Commissione di Coordinamento SPC e pubblicate sul sito dell'Agenzia per l'Italia Digitale (gestione ex DigitPA) le "Linee guida sull'interoperabilità semantica attraverso i linked open data".
Nelle linee guida, ritenute dalla Commissione Europea, nell'ambito del programma ISA, una “best practice” da diffondere tra gli Stati Membri, i dati territoriali sono indicati come una delle tipologie di dati con le quali le PA, attraverso il paradigma dei linked open data, possono efficacemente rispondere ai requisiti di trasparenza, responsabilità e di sviluppo di applicazioni e servizi.
Come riportato nel documento, infatti, il dato territoriale, per sua natura, si presta a essere utilizzato per ‘collegare’ informazioni provenienti da fonti diverse arricchendole, rendendole interoperabili e più facilmente fruibili nel contesto del Web Semantico. D'altronde, dalle statistiche sul tema risulta che i dati territoriali sono quelli più "ricercati" e, laddove resi open, quelli più scaricati e utilizzati.
Ciò stante, nel RNDT è possibile indicare, attraverso gli appositi metadati sui vincoli di accesso e di fruibilità, la disponibilità dei dati come open e linked, specificando chiaramente il tipo di licenza d'uso associata ai dati medesimi e fornendo i riferimenti sui relativi servizi.
In Italia sono state da poco avviate iniziative per rendere i dati territoriali oltre che "open" anche "linked", come l'esempio della Regione Emilia Romagna che ha sviluppato un'applicazione per rendere disponibili, come Linked Open Data, dati e metadati gestiti nella propria infrastruttura di dati territoriali.
Nell'ambito, poi, delle iniziative dell'Agenzia per l'Italia Digitale in tema di open data, anche alla luce di quanto previsto dal DL n. 179/2012 in attesa di conversione, è in corso di definizione l'ontologia dei metadati RNDT, base di partenza per la traduzione di metadati e, conseguentemente, dei dati in formato linked open data.